Il sostegno della Regione per il carnevale più famoso della Sardegna

“La Sartiglia è una delle manifestazioni più spettacolari e coreografiche dell’Isola. È uno straordinario simbolo del laboratorio d’identità rappresentato da ‘su Carrasegare a caddu’, le cui origini sono mantenute intatte e vive dalla passione per il cavallo e da un profondo sentimento verso la tradizione”. Così l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi ha aperto, nel palazzo comunale di Oristano, la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2011 della ‘Sartiglia’, alla quale hanno preso parte il sindaco, nonché presidente della Fondazione ‘Sa Sartiglia’, Angela Nonnis, i consiglieri della Fondazione e gli assessori comunali al Turismo e alla Cultura, Marzio Schintu e Luca Faedda.

L’evento oristanese è il più famoso dei cinque ‘Carrasegares a caddu’ che rientrano nel brand istituzionale dell’Isola che danza. “Prima dell’edizione di quest’anno – ha affermato l’assessore Crisponi – ogni territorio raccontava da sè il Carnevale, ora mettiamo ‘a sistema’ tutte le attività sotto l’egida regionale: da valorizzazione spontanea a organizzazione coordinata e puntuale, basata su identità e tradizione”. Le celebrazioni dei comuni de ‘su Carrasegare’ risaltano vocazioni e specificità di ciascun territorio: 33 comuni festeggiano con maschere tradizionali (‘Mascheras de su connottu’); cinque comuni con ‘su Carrasegare a caddu’ (oltre a Oristano, Macomer, Borore, Sindìa e Santu Lussurgiu), tre sono i carnevali allegorici e dai tratti fortemente ‘simbolici’ (‘Carrasegares alligros’): Tempio, Bosa e Ovodda. “Identità e passione, da Mamoiada a Ula Tirso, da Aidomaggiore a Oristano – ha aggiunto l’assessore Crisponi – tutti i territori uniti da sacro e profano, tradizione e fascino, forza e mistero e da prelibatezze: ‘fave e lardo’, ‘pistiddu’, ‘coccone’ e buon vino”.

La Sartiglia è seguita con passione da turisti di tutto il mondo, nonché dagli emigrati sardi e da tutti gli appassionati italiani e stranieri della giostra equestre più famosa della Sardegna grazie alla copertura televisiva, che assicurerà la diretta tv (anche sul satellite e on line) delle immagini della corsa. L’interesse è confermato dalla presenza della stampa internazionale: a Oristano sono accreditati giornalisti e fotografi provenienti da tutta Europa.

La giostra equestre, infatti, racconta un pezzo di storia isolana, un appuntamento che da secoli anima l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. Le origini della corsa a cavallo risalgono al Medioevo. I gremi, le corporazioni artigiane degli agricoltori e falegnami, organizzano la festa e coordinano la preparazione della corsa. Il protagonista della manifestazione è ‘su Componidori’, che si muove in sfilata insieme ai cavalieri, prima dell’avvio della corsa a cavallo. I cavalieri mascherati si lanciano al galoppo, uno dopo l’altro, nel tentativo di infilare, con una spada o un bastone, una stella sospesa sul terreno di gara. La stella è simbolo di prosperità: più stelle saranno infilzate, più abbondante sarà il raccolto.

Ecco gli appuntamenti principali dell’evento: oggi l’atmosfera di festa verrà introdotta da una sfilata in maschera con zeppolata, si proseguirà domani con il gran ballo di Carnevale.

Il 6 marzo alle 10 si proclamerà il bando della Sartiglia del Gremio dei Contadini. Alle 12 la vestizione de ‘su Componidori’ e alle 13 la sfilata del Corteo. Alle 13.30 ecco la Corsa alla stella, mentre alle 17 partiranno le ‘Pariglie’. Alle 19 inizierà la cerimonia di svestizione del ‘Componidori’.

L’8 marzo alle 10 verrà proclamato il bando della Sartiglia del Gremio dei Falegnami, con programma identico a quello della domenica. Entrambe le giornate si concluderanno con concerti e balli in piazza.

Il 5 e il 7 marzo si terrà la sesta edizione della rassegna ‘Cantando a Carnevale – Omaggio a Sa Sartiglia’.

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