Consiglio comunale – Indagine con Ministero dell’Interno, CONI e FISE per i controlli effettuati alla Sartiglia

Il Comune di Oristano effettuerà un’indagine conoscitiva con il Ministero dell’Interno, il CONI e la FISE per valutare se ciò che è accaduto in occasione dell’ultima Sartiglia ha esulato il mandato normativo e ogni opportuna regola etica e consuetudinaria.

È un mandato forte quello che il Consiglio comunale ha dato al Sindaco Andrea Lutzu e alla Giunta comunale, approvando all’unanimità un documento che impegna a effettuare ogni azione utile a capire cosa sia accaduto, ma anche a valutare l’opportunità di intraprendere ulteriori azioni a tutela dell’ente e della Sartiglia, patrimonio culturale della Sardegna e dell’Italia. E per dare ancora più forza a questa azione è stato deciso che la delibera del Consiglio comunale sarà inoltrata al Ministero dell’Interno.

Dalla riunione di ieri del Consiglio comunale, convocata su richiesta dei gruppi di minoranza, è scaturita una forte critica per le azioni che hanno condizionato l’ultima Sartiglia, innescando la reazione dei cavalieri che per protesta hanno rinunciato a correre le pariglie di domenica 11 febbraio. E proprio nei confronti dei cavalieri si sono levate tante voci di solidarietà e sostegno, perché ritenuti vittime di soprusi.

La seduta, aperta con un ricordo dell’aula per l’ex Sindaco Sandro Ladu scomparso neo giorni scorsi, è entrata nel vivo con l’intervento del Sindaco Andrea Lutzu su tutti gli aspetti dell’ultima edizione della giostra: sicurezza, biglietti e rimborsi, pubblico, incontri istituzionali, organizzazione. È stata una disamina a tutto campo che “sebbene riguardasse aspetti ampiamente noti era utile e doveroso fosse fatta in Consiglio comunale”.
Il Sindaco è partito dalla notizia del giorno, quella dei rimborsi integrali dei biglietti per le pariglie annullate: “Non era mai accaduto prima che quando le pariglie non sono state corse ci sia stato un rimborso integrale. È stata una decisione che ho fortemente voluto e condiviso con la Fondazione”.
Sulle norme di sicurezza e sui controlli: “È un problema che riguarda tutti. La Circolare Gabrielli si concentra sulle manifestazioni pubbliche e soprattutto su quelle con più di 10 mila spettatori. In tre giorni 100 mila persone hanno gravitato intorno ai percorsi della Sartiglia. Inevitabile, dunque, che si dovessero fare i conti con norme che dopo i fatti della scorsa estate di Piazza San Carlo a Torino sono diventate molto più severe. La sicurezza è doverosa. Sono state convocate innumerevoli riunioni, commissioni di organismi di sicurezza, vertici, tavoli di confronto ai quali il Sindaco ha sempre partecipato. Il Comune ha fatto la sua parte: abbiamo pagato i new jersey, aumentato di 25 mila euro il contributo alla Fondazione Sa Sartiglia che a sua volta si è fatta carico del nuovo sistema di controllo elettronico degli accessi. È stato aumentato il numero delle ambulanze, degli addetti alla sicurezza, sono stati impiegati 50 addetti antincendio, attivata la piattaforma della protezione civile e messe in atto procedure antiterrorismo in accordo con tutte le forze dell’ordine, predisposto un piano sanitario che ha tenuto conto delle persone residenti nei percorsi. Lo Stato chiede ai sindaci, ai comuni e agli organizzatori di applicare le norme di sicurezza, ma chi paga il conto finale? I costi aumentano e le risorse sono sempre più scarse. Ciononostante abbiamo fatto tutto che serviva”.
Sui controlli antidoping: “Si era deciso di effettuare 28 controlli a campione che hanno dato esito negativo sui cavalieri. Il problema è sorto con i controlli fatti durante la corsa alla stella: sono stati intempestivi. Non si può pensare di farli fare durante la corsa alla stella limitando le prerogative di Su Componidori il cui ruolo è sacro per questa città. I controlli sono stati fatti nel momento sbagliato e questo ha determinato grande tensione e l’annullamento delle pariglie. Nel successivo vertice in Prefettura, richiesto da me, abbiamo fatto capire che i controlli dovevano essere fatti o prima o dopo la corsa, poi è successo ciò che sappiamo”.

Durante il dibattito unanime è stata la considerazione sul danno enorme che hanno subito la città e la manifestazione.

“Le norme devono essere applicate ma non devono e non possono mutare la secolare tradizione della sartiglia – ha detto Peppi Puddu (UDC) – . La Sartiglia non è tutto ma è un pezzo importante della nostra esistenza e deve essere tutelata da questo consiglio comunale. Non voglio additare né processare nessuno, ma occorre una puntuale verifica dei fatti. È sotto gli occhi di tutti: in questa città e provincia manca la vera politica, quella che attraverso un coinvolgimento nazionale avesse fatto sì che le norme venissero applicate con buon senso”.

“Quello che è accaduto quest’anno ci ha lasciato con l’amaro in bocca – ha aggiunto Efisio Sanna (PD) -. Oggi non serve una caccia alla streghe, non sarebbe giusto per la città, tuttavia alcune problematiche vanno evidenziate. Le settimane che hanno preceduto la manifestazione non sono state le migliori dal punto di vista del marketing (polemiche, notizie non certe che possono aver influito da deterrente). Le tempistiche sulle modalità e la campionatura dei controlli sono state frutto di incontri, accordi, tavoli tecnici, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato quest’anno e forse è frutto della scarsa chiarezza. Questo ha influito su quanto è accaduto e oggi è doveroso esprimere piena e totale solidarietà ai cavalieri, il vero anello debole, additati in termini non positivi. Hanno subito una pubblicità negativa, ma meriterebbero più rispetto da parte di tutti”.

Per Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) “le criticità di questa edizione della Sartiglia sono tante, ma la questione sicurezza va tenuta distinta dalle interferenze che hanno compromesso la buona riuscita della giostra. Sulla sicurezza: non voglio puntare dito contro nessuno, tantomeno contro sindaco e giunta. Le misure di sicurezza, frutto dell’allarmismo che si è diffuso dopo i fatti di Torino, si sono rivelate non solo inadeguate a scongiurare eventuali pericoli terroristici, ma se possibile idonee ad accrescere il pericolo di incidenti nelle aree destinate al pubblico. Ammesso e non concesso che servisse il numero chiuso non si è vigilato e fatto sì che il pubblico non si concentrasse in alcuni punti, si è creato un pericolosissimo affollamento in alcuni punti, si sono creati recinti sovraffollati con difficoltà di deflusso. Perché il numero chiuso non era previsto anche per l’area giovani? Perché il piano d sicurezza ha riguardato solo alcune aree e si è applicato a intermittenza? Su quanto è successo durante la manifestazione e ne ha compromesso la buona riuscita: è evidente che l’istituzione preposta all’ordine pubblica ha agito, forse per un eccesso di zelo, in modo inopportuno, intralciando il regolare svolgimento della manifestazione e forse inconsapevolmente mancando di rispetto alla sacralità di una tradizione secolare, non riconoscendo e sminuendo la figura di quello che in quel giorno è il signore indiscusso della città. Dico inconsapevolmente perché se questa istituzione avesse avuto conoscenza del ruolo che riveste Su Componidori non avrebbe mai consentito che ci si rivolgesse con espressioni fortemente offensive e gli si intimasse di fargli togliere la maschera e scendere da cavallo per essere scortato, come è stato fatto ad altri cavalieri, alla stregua di comuni delinquenti a fare controlli antidoping. Non è mai accaduto che Su Componidori si esponessero così come hanno fatto di fronte a quello che hanno vissuto come un abuso e un’ingiustizia”.

Andrea Riccio (Capitale Oristano) ha espresso solidarietà ai due componidori e ai cavalieri: “hanno vissuto giornate e situazioni surreali, non è possibile che Su Componidori che è un semidio abbia dovuto trattare con le forze dell’ordine. La manifestazione è stata dissacrata, non si è capito che questa non è una manifestazione sportiva, ma storica, non è stato spiegato a a chi doveva tutelarla. Al di là di chi si è speso per realizzare una bella Sartiglia come il Sindaco che però ha commesso anche degli errori, pur spendendosi per realizzare una grande festa, ho visto una sorta di accanimento, voglia di intervenire non in maniera costruttiva. Se un terrorista avesse voluto non avrebbe incontrato grandissime difficoltà. Si sono applicate le norme ma è mancato il buonsenso”.

Per Vincenzo Pecoraro (Partito dei Sardi) “i fatti accaduti l’11 febbraio quest’anno hanno offeso l’intera città, immaginiamo cosa sarebbe accaduto se fosse successo a Siena, se avessero interrotto il Palio per fare i test antidoping sarebbe andata a fuoco la città. Il palio è per i senesi è stessa cosa che la Sartiglia è per gli oristanesi. Il clima che abbiamo respirato in questi giorni di festa ha, spero solo per un solo attimo, rovinato i rapporti che abbiamo sempre avuto tra le istituzioni. Questo Consiglio deve dimostrare l’unità come nelle occasioni più importanti per lamentare il sopruso che abbiamo subito. A Santulussurgiu i controlli sono stati fatto con l’alcoltest, da noi è stato chiamato il NADO che esercita controlli per atleti super professionisti e che vigila sull’assunzione di sostanze dopanti vietate. Tra queste rientra, ad esempio il Bentelan, farmaco di uso comune che si utilizza anche per gli asmatici. Controlli che vanno bene per gare di rilievo nazionale e internazionale, non certo per la Sartiglia. A noi non interessa se un cavaliere ha bevuto un campari o una vernaccia, ma che si dimostri un cavalieri abile e corretto. Ribelliamoci, uniti, contro un sopruso ed evitiamo che si ripetano certi teatrini”.

“Sicuramente qualcosa non né andato bene – ha detto Antonio Iatalese (Forza Italia) -. È mancato il buonsenso da parte di chi doveva garantire la sicurezza, di certo non da parte del Sindaco il cui operato ho avuto modo di apprezzare. Sono ridicole tutte queste norme imposte dai governi nazionali: dopo ogni attentato diciamo che i terroristi non cambieranno il nostro modo di vivere, ma in realtà sta succedendo proprio questo e lo stiamo vedendo anche con la Sartiglia. Ai varchi io non ho visto le difficoltà di cui si è parlato, però è vero che la dove si creano assembramenti si possono creare possibili situazioni di pericolo”. Iatalese ha apprezzato la decisione di rimborsare i biglietti delle pariglie, pur ritenendo che non fosse necessario. Per lo Spazio giovani abbiamo cercato di fare qualcosa di più, di coinvolgere i ragazzi, ma c’è un problema più profondo che va discusso seriamente. Infine concordo con chi ha detto che i commercianti sono stati penalizzati a favore degli ambulanti”.

Secondo Annamaria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) “Questa Sartiglia, per come si è posta rispetto alle nuove norme, impone che tutto il sistema venga rivisto. Questo è stato un anno di collaudo. Faremo tesoro di tutte le criticità messe in evidenza, che non sono imputabili al Sindaco, ai cavalieri o alla Fondazione, ma a un’organizzazione che deve trovare una nuova dimensione. Dov’erano i nostri rappresentanti politici quando prima della Sartiglia si stavano manifestando i problemi organizzativi di cui tutti eravamo a conoscenza? I nostri politici hanno abbandonato il Sindaco e il territorio, lasciandoci a combattere un uomo solo che rappresentava il governo e che ha condizionato fortemente l’andamento di una giostra tradizionale che fa cultura, tradizione e rispetto della socialità. Si è creato uno stato di polizia. In questa solitudine delle istituzioni ciò che si doveva fare per tutelare la sicurezza non si è fatto e si è fatto tanto per non evitare atteggiamento prevaricatore che non aveva ragione di essere e che ha esposto i nostri concittadini e brutalmente i cavalieri a una gogna che non meritavano. Hanno fatto bene a non correre le pariglie. Se avessimo una reale forza politica non avremmo subito questa abiura e non mi riferisco certo al Sindaco. Oggi dobbiamo essere orgogliosi di un consiglio comunale che dimostra unità. Apprezzo la decisione della Fondazione di rimborsare i biglietti”.

Per Francesco Federico (indipendente) “quanto è successo non ha fatto bene all’immagine della città. La gestione spazio giovani poteva essere migliore, così come troppi stand e ambulanti non consentono di offrire il meglio del centro storico e questo va a discapito anche degli esercenti del centro storico”.

“Ciò che è successo ha danneggiato l’immagine della città a causa dell’ingerenza delle istituzioni nella manifestazione storica della città – ha rimarcato Luca Faedda (Forza Italia) -. Nei prossimi mesi capiremo se questa sarà una consuetudine o se è stato un evento eccezionale. Ora però dobbiamo capire come dobbiamo comportarci in futuro e come comportarci anche con le altre istituzioni. Auspico un documento condiviso, che dia forza all’istituzione comunale e alla Fondazione Sartiglia. In piena campagna elettorale dalla politica, da tutti, mi sarei aspettato una presa di posizione seria e invece c’è stato un silenzio che non va bene”.

Maria Obinu (PD): “Dopo quanto è successo, nelle prime ore ho ritenuto il sindaco uno dei massimi responsabili di quanto accaduto, perché avrebbe dovuto avere un ruolo più importante per contrastare chi stava ostacolando la manifestazione. Oggi mi rendo conto che forse si sarebbe dovuto fare qualcosa di più stringente nelle settimane precedenti. Credo che a monte di tutto ci sia un errore: l’adesione al CONI dell’associazione cavalieri. Lo sciopero ha messo alla luce problemi che hanno radici profonde e che riguardano essenzialmente il funzionamento della Fondazione Sartiglia”.

Sulla solitudine dell’istituzione comunale è ritornato Angelo Angioi (Forza Italia): “Mi sarebbe piaciuto vedere un’interrogazione parlamentare o in Consiglio regionale. Non c’è stato niente. Siamo stati lasciati soli e non solo sulla Sartiglia”.

Dello stesso avviso Danilo Atzeni (Un’altra Oristano) secondo cui il Comune è stato lasciato solo. “Credo che questa esperienza serva per creare i presupposti per migliorare e portare la manifestazione a livelli più elevati”.

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